Una azienda francese ha realizzato un sistema di identificazione digitale sicura, tramite la quale le persone possono autenticarsi sui vari servizi senza dover fornire informazioni personali o documenti di identità.
Da tempo ne avevamo accennato la estrema necessità, per realizzare almeno una parte della dataprotection auspicata dal Legislatore Europeo.
Non è più pensabile di dover disseminare ogni servizio presente su Internet con i nostri dati personali.
In parte adesso è possibile effettuare il login su varie piattaforma tramite l’account utente di FaceBook, Google, Twitter, Apple, ecc.
Tutto questo dovrà essere possibile, in un futuro che speriamo sia molto prossimo, tramite un servizio reso da infrastrutture nazionali federate in una europea.
Un sistema di identificazione digitale europeo pienamente interoperabile e funzionante, tramite il quale ogni cittadino-utente di Internet possa accedere a servizi pubblici e privati – quantomeno a livello comunitario – senza dover ogni volta inserire i propri dati.
Con il sistema europeo di identità pubbliche sarebbe estremamente semplice consentire l’accesso ai servizi in base alla età, cosi come richiesto in vari ambiti dei servizi della società della informazione (vedasi il caso social media e l’accesso dei soggetti minori).
Si tratta di pura fantascienza? Forse.
A nostro parere, un tassello importante e necessario nello sviluppo del mercato digitale europeo. A Bruxelles la parola.
Qualcuno obbietta che esiste già lo SPID italiano, e che presto avremo lo SPID europeo; non riteniamo che esso possa essere usato per l’identificazione veloce di ogni giorno, sia sulla base delle funzioni istituzionali attribuite (attualmente serve solo per accedere ai servizi delle PA nazionali) che per le sue caratteristiche infrastrutturali (il servizio è erogato da molteplici fornitori di servizi privati, che ben difficilmente potranno cooperare come sperato e necessario a livello europeo).